Polifemo
“Da Toosa e Poseidone nacque.
Polifemo, ciclope che “mai tacque”
D’Apollo gli armenti governava
in Sicilia, dove Aci Trezza stava
Narra Omero: d’Ulisse beffato.
Ebbro di vino, da un palo accecato.
Narra Ovidio: d’amor sofferente
per Galatea, nereide suadente.”


Polifemo, un gigante all’ombra dell’Etna
La figura di Polifemo è tradizionalmente legata alla versione del mito che ci fornisce Omero nell’Odissea. La leggenda vuole che Ulisse, sbarcato nella Terra dei ciclopi e spinto dal suo innato spirito d’avventura, raggiunse la grotta di Polifemo, figlio del dio Poseidone, finendo intrappolato con tutti suoi compagni di navigazione e con il gigante da un occhio solo pronto a mangiarli uno per uno. Il resto è storia nota. Per uscire dalla grotta Ulisse decise di far ubriacare il terribile gigante così da poterlo accecare e abbandonare la caverna indisturbato. Accortosi della fuga dei suoi ospiti, Polifemo iniziò a gettare da un promontorio alcuni massi nell’intento di affondare l’imbarcazione del re di Itaca il quale, ridendo, gridò al ciclope la celebre frase: “Se qualcuno ti chiederà chi ti ha accecato, rispondi che fu Nessuno”.